NOTA STORICA SULL'ORDINE

 

 

Nota Storica

 

Chi erano i Cavalieri Templari  

Terminata la Prima Crociata, nel 1103, 9 cavalieri, di 10 che erano con Alessandro Amarelli morto in seguito ad un agguato, capeggiati da Ugo de Paganis, decisero recarsi presso Re Balduino a cui porsero le condoglianze per la morte di Goffredo di Buglione. In tale occasione promisero di abbandonare ogni ricchezza e offrire le loro spade alla protezione dei pellegrini che si recavano in Terrasanta.

Nel 1118 il Re di Gerusalemme Baldovino II ammirando le scelte di questi nobili che il popolo chiamava i "Poveri Cavalieri di Cristo" donò loro una vecchia dimora che sorgeva in prossimità del Tempio di Salomone.

Da questa vicinanza nacque il titolo di "Ordine del Tempio" e i suoi cavalieri da allora furono chiamati "Templari".

Con il trascorrere degli anni e per l'intervento di San Bernardo che compose il "De Laude Novae Militiae" esaltando le virtù di questi cavalieri, l'Ordine crebbe e acquisì numerosi privilegi fra i quali, dopo il riconoscimento ufficiale della Chiesa di Roma nel Concilio di Troyes, quello di autonomia da ogni autorità civile e religiosa e la dipendenza diretta dal Pontefice. I loro possedimenti furono esenti da qualsiasi tassa e innumerevoli furono le donazioni destinate al "Tempio".

Parteciparono a crociate e battaglie distinguendosi per abilità, coraggio e sprezzo delle superiorità numeriche degli avversari.

Dilagando, con la presenza delle loro magioni (commende), in tutta l'Europa divennero anche una potentissima organizzazione finanziaria. La fama di abilità e onestà che li circondava e la sicurezza dei loro insediamenti militari, pressoché inespugnabili, li trasformò in eccellenti banchieri cui ricorsero i potenti dell'epoca. Si attribuisce loro la creazione delle prime "carte di credito" che consentivano ai pellegrini di viaggiare da una Commenda all'altra senza avere con sé le ricchezze necessarie al viaggio che avevano depositato all'atto della partenza garantendosi la protezione e l'ospitalità di quei misteriosi cavalieri che vestivano il mantello bianco ornato da una croce rossa sulla spalla sinistra.

Furono temuti e stimati dai loro avversari con i quali, nei periodi di pace, ebbero numerose frequentazioni avvicinando la loro mistica cristiana alle conoscenze e tradizioni dell'Islam.

Forse fu proprio questo incontro fra l'Oriente islamico e l'Occidente cristiano che fece maturare quell'utopia di amalgama per giungere a una Fratellanza Universale che venne definita il "Grande Sogno dei Templari".

Il giudizio comune degli storici sostiene che a causa di questi contatti, giudicati pericolosi per la cristianità, ma anche per le enormi ricchezze accumulate, i Templari si attirarono l'odio del re di Francia Filippo IV detto "il Bello" che, oltre ad aver ricevuto il rifiuto all'ingresso di suo figlio nell'Ordine, era anche fortemente indebitato nei riguardi del "Tempio".

Nel 1307 egli convinse il suo amico Papa Clemente V a mettere sotto inchiesta l'Ordine accusandolo di eresia. Persecuzioni, lunghe detenzioni e le torture dell'Inquisizione con l'uccisione di molti cavalieri, fiaccarono le forze dell'Ordine abituato ad affrontare i nemici in combattimento ma incapace di reagire alle meschine ragioni di stato ed ai tradimenti.

Nel Concilio di Vienne, dopo la bolla "vox in excelso" che sospendeva l'Ordine, venne emanata, nel 1312, bolla "ad providam" con la quale il Papa destinava i beni dei Templari all'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme detti anche Cavalieri di Rodi i quali, circa due secoli dopo, assumeranno il nome di Cavalieri di Malta.

L'Ordine del Tempio era - per la Chiesa di Roma - di fatto sospeso anche se Clemente V, in un anelito di onestà, aveva provveduto ad emettere una Bolla di Perdono scoperta da poco negli Archivi Vaticani.

Il Gran Maestro dei Templari Jacques de Molay, che era stato imprigionato con altri dignitari e costretto sotto tortura, a confessare colpe ignobili, potè ascoltare il 18 marzo 1314 le accuse che gli venivano mosse sulla base delle sue "confessioni". Indignato ritrattò con orgoglio ogni parola accettando così la tragica conseguenza di essere messo a morte sul rogo insieme al Precettore di Normandia Goffredo di Charnay.

Il fuoco arse la sera stessa su un isolotto della Senna a Parigi dopo che il Gran Maestro si fù tolto il Mantello, a significare che non sarebbe stato l'Ordine ad essere bruciato,   ed essersi fatto legare a mani giunte con il volto rivolto alla Chiesa di Notre Dame. Si dice che la Sua Maledizione rivolta ai tre fautori della disgrazia del Tempio fosse compiuta esattamente come da Lui lanciata. Secondo la storia "ufficiale", questo supplizio decretò la fine dell'Ordine...

Ma il fuoco estinse veramente il grande sogno dei templari e i valori che in esso erano racchiusi? L'Ordine non si fermò con la morte del suo 22º (23°) Gran Maestro e, prima in clandestinità, poi alla luce del sole proseguì la sua esistenza Cattolica e Cristiana fino a oggi con varie traversie.

L'Ordine riappare dalla clandestinità

Dopo la sua distruzione all'inizio del XIV secolo, l'Ordine entra nella clandestinità. All'inizio del XVIII secolo, è riorganizzato dal Capitolo Magistrale che attua la Regola. Un secolo più tardi, all'inizio del XIX secolo, l'Ordine esce dal suo stato clandestino sotto le varie apparenze che esso ha adottato nel corso dei tempi ostili.

Nella nostra epoca, prende gli statuti giuridici appropriati ai differenti paesi nei quali le sue Commende sono installate.

In ragione del suo antico funzionamento gerarchico, l'Ordine è "Militare" ma sarebbe un errore confonderlo con una milizia armata. L'Ordine, Sovrano di se stesso, è indipendente dalla tutela Vaticana dopo il Concilio di Vienne ma riconosce, per ora unilateralmente, come fu alla Sua nascita, un Unico Referente, il Santo Padre.

I Fratelli possono essere accolti nell'Ordine solo se Cristiani e se Riconoscono all'Uomo una Dimensione Spirituale Superiore.

Ogni nazione conta un Gran Priorato o, meglio, una Gran Precettoria che è un territorio di giurisdizione. In questi territori i membri dell'Ordine sono raggruppati in Commende che sono delle unità di base.

Molti sono i millantatori, usciti tutti quanti dall'unico ceppo originario O.S.M.T.J., che ancora oggi praticano proselitismo definendosi Templari. Ma l'Ordine è e rimane l'Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem. Altri portano sigle simili o fantasiose ma tali sono e sempre saranno.

I Templari ancora considerano il Santo Padre come Unico Referente e questo malgrado non vi sia ancora alcun riconoscimento ufficiale da parte della Santa Sede che riconosce, per ora,  solo due "pilastri" cavallereschi: L'Ordine di Malta ed il Santo Sepolcro.

L'Ordine dei Cavalieri Templari pensa ancora che due soli pilastri non possano reggere una struttura, a meno che questa struttura sia fine a se stessa.

 

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da Gloriam